I fiumi
Mi tengo a quest’albero mutilato
abbandonato in questa dolina
che ha il languore
di un circo
prima o dopo lo spettacolo
e guardo
il passaggio quieto
delle nuvole sulla luna
Stamani mi sono disteso
in un’urna d’acqua
e come una reliquia
ho riposato
L’Isonzo scorrendo
Mi levigava
Come un suo sasso
Ho tirato su
le mie quattro ossa
e me ne sono andato
come un acrobata
sull’acqua
Mi sono accoccolato
vicino ai miei panni
sudici di guerra
e come un beduino
mi sono chinato a ricevere
il sole
Questo è l’Isonzo
e qui meglio
mi sono riconosciuto
una docile fibra
dell’universo
Il mio supplizio
è quando
non mi credo
in armonia
Ma quelle occulte
mani
che m’intridono
mi regalano
la rara
felicità
Ho ripassato
le epoche
della mia vita
Questi sono
i miei fiumi
Questo è il Serchio
al quale hanno attinto
duemil’anni forse
di gente mia campagnola
e mio padre e mia madre.
Questo è il Nilo
che mi ha visto
nascere e crescere
e ardere d’inconsapevolezza
nelle distese pianure
Questa è la Senna
e in quel suo torbido
mi sono rimescolato
e mi sono conosciuto
Questi sono i miei fiumi
contati nell’Isonzo
Questa è la mia nostalgia
che in ognuno
mi traspare
ora ch’è notte
che la mia vita mi pare
una corolla
di tenebre
(Giuseppe Ungaretti, L'allegria, 1916)
Un uomo immerso in un fiume: così si presenta Ungaretti in questa sua celebre poesia. Il bagno nell'Isonzo riporta il poeta a tutti i fiumi della sua vita, dal Serchio, che simboleggia Lucca, città d'origine dei genitori, al Nilo, che rimanda alla città natale, Alessandria d'Egitto, per finire con la Senna, fiume parigino sulle rive del quale trascorse parte della sa giovinezza.
Eccolo dunque attaccato ad un albero mutilato. Si discute spesso se l'aggettivo abbandonato sia rivolto al poeta o al tronco: preferisco la prima ipotesi, è il poeta che si abbandona al ricordo, alla corrente dei pensieri che dal fiume arriva fin su nel cielo, con quelle nuvole che sfiorano la luna. La metafora del circo è di una eccezionale potenza iconografica e prosegue fino al verso in cui si parla di un acrobata sull'acqua. Vale la pena sottolineare anche il valore della parola circo: è l'acqua che circola, così come il tempo che ritorna per fondere il presente ed il passato in un urna d'acqua in cui un vivo sta come una reliquia.
Nel contempo, in questi primi versi, emerge l'altro tema della poesia: l'armonia con la natura. Ed ecco il fiume che sfiora il corpo del poeta quasi a levigarlo come se fosse un sasso, ed ecco il riconoscersi come fragile fibra dell'universo. Poi, come uno sparo, nei versi centrali, esattamente a metà del componimento, arriva la confessione, intima e sofferta: il mio supplizio è quando non mi credo in armonia. In fondo il dolore e la tristezza sono proprio sentimenti legati alla disarmonia: soffre chi si sente tagliato fuori, chi non riesce a coniugare volontà e potere, aspirazioni e realtà. E' un dolore privato, che lascia soli, testimoniato dall'aggettivo mio, riferito al supplizio.
In questa circostanza il poeta però non è solo: il fiume lo stringe in un abbraccio e gli regala la rara felicità, l'armonia con la natura. Proprio dentro questo avviluppamento armonico, Ungaretti ripercorre tutto lo scorrere dei sui anni, in un flusso in cui il passato diviene presente: e l'Isonzo diventa tutti i fiumi, quelli di paese, quelli d'Egitto, quelli di Parigi, tutti i fiumi sono questo fiume.
La poesia si chiude con il sentimento della nostalgia e con l'immagine di una corolla di tenebre: dopo tanta acqua, un fiore nero, oscuro ma vitale, qualcosa di vago e indefinito che non si può dire e nemmeno contare, a differenza dei fiumi contati nell'Isonzo. Forse quella corolla chiusa è tenebrosa è solo un bel fiore, un futuro di petali che deve ancora del tutto sbocciare.
32 commenti:
è molto utile questa parafrasi...xrò io cercavo l'analisi del testo e nn l'ho trovata...quindi mi avete soddisfatto del tutto...
Ciao, credo che tu voglia dire che non sei soddisfatto.
Mi dispiace: i commenti che vedi sono frutto di visioni personali, anche se supportate da uno studio critico.
Se cerchi una fredda analisi del testo non è esattamente il posto giusto. Se trovi qualche link utile come risorsa aggiungilo pure qui nei commenti. Intanto grazie per la critica e per la visita.
questa analisi nn mi è piaciuta proprio,nn si capisce nnt.meno male k ne ho trovata un'altra.
Invc tu ch scriva con le k e nnt sei molto chiaro... scherzo... sono contento che ne hai trovata una che ti aggrada, se vuoi metti il link qui, almeno possono usarla anche gli altri.
grazie
grazie la mia prof d lettere mi ha dato 10 grazie al tuo commento
ciao
Sono contento per te... e anche per la prof
grazie
scrivi molto bene, se le riflessioni sono davvero tue complimenti! diciamo che ho preso spunto da te per un mio tema...grazie
Certo che sono miei! Ciao
Ti faccio i complimenti per questo commento che a mio parere potrei definire "sublime" sulla poesia di Ungaretti. In esso si possono cogliere tutte le singole sfumature che il poeta ha racchiuso nel suo stile scarno, adornate dal tuo tocco personale. Potrei aggiungere anche che risulta essere un ottimo approccio alla testo poetico anche a chi non l'avesse mai letta e non si fosse mai avvicinato alla lettura del poeta.
Complimenti ancora
Valentina
grazie Valentina. Il commento è sempre molto soggettivo e il giudizio dipende sempre dalle lunghezze d'onda su cui ci sintonizza: a volte sono vicine, a volte lontane. L'importante è provare a cogliere la musica che la poesia fa nascere dentro di noi.
complimenti 6 stato bravo/a io volevo un'analisi del testo + commento ma dato ke quel giorno sn mancata prendo cm scusa ke nn ho saputo fare l'analisi del testo......cmq cm commento sn sicura ke mi darà un'ottimo voto!! sei stata/o davvero bravo/a!!!!!!!!!!!!!!!!!
ma fate i commenti più ampi e con informazioni sull'autore no...........
perche' non fate i commenti ben ampi come si deve?
per favore potreste indicarmi se all'interno della poesia "i fiumi" di Ungaretti ci sono delle figure retoriche ed alcuni elementi di sacralità ??? grazie
ciao!!! a me questo commento mi serve proprio.... grazie a chi l'ha pubblicato !!! :-)
per iole: sì, c'è un'analogia per "in un'urna d'acqua", ke sarebbe la la pozza dell'Isonzo. La chiama così xk è un vaso contenente reliquie, xk tale egli si sente: un povero resto mortale consacrato alla morte.
Grazie,mi hai salvato x domani...
il tuo commento è davvero bellissimo e comunque io ho letto su un libro in cui c' era questa poesia, che è tratta da "la vita di un uomo... poi non so forse tu hai cercato meglio di me. e complimenti per il commento... ciao
E l'analisi del testo dov'è?? Le figure retoriche?? Mah... -.-'
bellissimo il commento, ricco, comprensibile e sentimentale. Complimenti è il miglior commento che abbia mai letto, bravo/a.
ciao, la spiegazione è fatta bene, ma è proprio la poesia che non mi piace! volevo solo dirvi che, appunto, questa è una spiegazione, perchè la parafrasi è proprio un'altra cosa.... se trovo il link della parafrasi ve lo scrivo nei commenti, così notate la differenza.
A presto!
Veramente stupendo. Quando hai parlato della corolla è stato sublime. Complimenti davvero!
davvero molto utile ma mi dispiace non era proprio quello che stavo cercando !!! comunque sei stato molto bravo !
GRAZIE!!! mi serviva proprio!!!!!!! sei stato strabiliante!!!
il contenuto è ottimo :) Complimenti xD
bravo bravo! sei fantastico! =)
ti mandsa a salutare Ungaretti
Per tutti quelli che si lamentano dell'assenza di analisi del testo e figure retoriche, ma sapete leggere i titoli, ragazzi?
Mi pare ci sia scritto "Commenti di Poesia" non "Figure Retoriche de I Fiumi"! Sono due cose ben diverse.
In ogni caso vorrei ringraziare l'autore, che ha scritto un commento fantastico. Pensavo di avere compreso benissimo la poesia, ma mi hai fatta ricredere. Le idee che mi hai dato sono geniali.
Sei grande! :D
Bravo/a e stato utile
Bravissimoooo/a complimenti.......è un commento veramente sublime.......Grz mi è stato utile......!!! :-D
Non so se questo commento verrà mai letto, comunque volevo dirti che la tua interpretazione mi è piaciuta molto e se potevo aggiungere una piccola cosa, su quella "corolla/di tenebre"; il fatto che sia di tenebre non presuppone che sia negativa, ma solamente, come scrivi tu, tenebrosa, o per meglio dire nascosta, misteriosa, e Ungaretti parla molto spesso di mistero, e lo affianca molto spesso al termine misura "Col mistero di pari passo la misura", ed anche quì lo ha fatto usando altre parole ovviamente ma lo ha fatto. La corolla è formata dall'insieme dei petali facilmente contabili che sono anche strumento di misura (m'ama non m'ama ad esempio) affiancata al termine tenebrosa: non sicura, misteriosa, che non può essere misurata!
Dopo il mio mini trip ti auguro buona giornata ;D
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