Commenti di poesia: I pastori

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05 dicembre, 2006

I pastori

Settembre, andiamo. E' tempo di migrare.
Ora in terra d'Abruzzi i miei pastori
lascian gli stazzi e vanno verso il mare:
scendono all'Adriatico selvaggio
che verde è come i pascoli dei monti.

Han bevuto profondamente ai fonti
alpestri, che sapor d'acqua natía
rimanga ne' cuori esuli a conforto,
che lungo illuda la lor sete in via.
Rinnovato hanno verga d'avellano.

E vanno pel tratturo antico al piano,
quasi per un erbal fiume silente,
su le vestigia degli antichi padri.
O voce di colui che primamente
conosce il tremolar della marina!

Ora lungh'esso il litoral cammina
la greggia. Senza mutamento è l'aria.
il sole imbionda sì la viva lana
che quasi dalla sabbia non divaria.
Isciacquío, calpestío, dolci romori.

Ah perché non son io cò miei pastori?


(Gabriele D'Annunzio, Alcyone, 1903)

Il primo verso è tra quelli immortali della nostra poesia. Settembre, tra fine estate ed inizio autunno, tempo di cambiamento, tempo di nostalgia. I pastori del titolo rimangono come sospesi tra terra e mare: due realtà lontane ma vicine nello stesso momento, con quell'Adriatico che è verde come i pascoli dei monti. E con loro rimane in sospensione anche il poeta, coinvolto appieno nel passaggio, nella transumanza delle greggi sin dalla prima parola Andiamo.

Nella seconda strofa troviamo ancora quel miscuglio, quella continuità tra acqua e terra, che avevamo nella prima parte. Questa volta si tratta di acqua che sgorga direttamente dalla roccia, dai fonti alpestri, acqua che diventa sangue, scende nei cuori e fa fiorire il coraggio di guidare le pecore verso nuove primavere.

La commistione tra terra e acqua culmina nel verso centrale della poesia: i pastori si muovono attraverso un erbal fiume silente, secondo una tradizione che si ripete da secoli e ancora, tra il liquido e il solido: isciacquìo e calpestio.

La maggior parte dei critici sottolinea come in questo componimento sia presente il recupero di una primigenia comunione con la natura (Pazzaglia). Altri mettono l'accento sull'importanza del paesaggio. Tutte cose vere, ne abbiamo appena parlato. Ma mi piace pensare che il vero tema sia un altro: il divenire, il passaggio. Argomento eracliteo del tutto scorre, uomini che da secoli ripetono gli stessi gesti, come le pecore di cui sono la guida, eppure ancora vanno. C'è tutta la potenza del divenire, in questi versi che migrano continuamente dal tono aulico ai termini contadini, e c'è un lato meno conosciuto, forse offuscato dal superomismo, che spesso stereotipa la figura di D'annunzio: l'impossibilità della completa partecipazione al tutto della natura. Non ci si bagna due volte nello stesso fiume: dall'acqua di fonte, alla terra, per tornare all'acqua, in una deriva che non si ferma, che confonde con la natura, ma non porta mai alla completa fusione. E' la meraviglia del divenire rispetto all'essere. Ancora fortunati i pastori, che col loro gesto grezzo si avvicinano al senso del perenne migrare, pur senza coglierlo, pur confondendosi con la natura quasi come le pecore il cui vello si mischia alla sabbia. Intellettuale, invece, il poeta che dalla sua distanza si domanda Ah perché non son io cò miei pastori? E l'Andiamo partecipato del primo verso scorre via, verso un Adriatico selvaggio, nostalgia di tutto quello che non è stato mai.

18 commenti:

Anonimo ha detto...

bella ci. aiutatemi nn ho capito un cazzo sulla poesia l'onda di d'annunzio. someone help me

Anonimo ha detto...

FATTA PROPRIO BENE COMPLIMENTI MI SARà MOLTO UTILE PER L'INTERROGAZIONE DI DOMANI GRAZIE

Stepius ha detto...

Grazie,
in bocca al lupo

Anonimo ha detto...

questa poesia è stupeda vero ragaaaaaaaaa

Anonimo ha detto...

ciao julie ti voglio un casino di bene

Anonimo ha detto...

il commento e buono per l'esame di maturità siete grandi in questo sito

Anonimo ha detto...

non so ki scriva,ma di certo è 1 genio!!Grande il commento...ricordandolo farò contenta sia la prof. di letteratura ke quella di filosofia!grazie...

Anonimo ha detto...

cosa significa "mutamento" nell'ultima strofa???e a cosa è collegato???

Anonimo ha detto...

speriamo che le traccie siano queste anke se fanno tutte skifo domani cci ammazzano

Anonimo ha detto...

Ao rega il commento de sta poesia è fatto benissimoo xo a me servirebbe nartra cosa: i casi di inversione cioe di rovesciament dell ordine sintattico naturale. c avete capito quarcosa? ve prego aiutatemee

Anonimo ha detto...

mha sta poesia e na merda hahahahahahahahhaa xo grz della parafrasi hahahaha fankiul ciaooooo hahahahahahah

Anonimo ha detto...

oddiooooooooooo è fatta benissimo :-D però c'ho una paura x domani...O.O speriamo beneeeeeeee in bocca a lupo ragazzi!!!!!!!

Anonimo ha detto...

ma mi date un commento buonooo..!!

Anonimo ha detto...

É fatto veramente bene mamma mia!!

Anonimo ha detto...

-.- se una persona sta in terza media non ci crederà mai nessun professore che non é stato preso da internet ! -.-""

Anonimo ha detto...

Se porto un commento così alla mia professoressa si mette a ridere e mi fa; " ma ... Sei sicura che sono parole tue?... Non é che lo hai preso da qualche parte ? ..." -.-
Serve un commento con un linguaggio forbito ma non deve essere un commento con ragionamenti da università :*

Anonimo ha detto...

:)

Carmine ha detto...

È bellissimo vedere i commenti del 2006 essendo un 2005 ahaha , comunque per rientrare in tema , da nin ammiratore della letteratura , amo questa poesia